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8 luglio, i poliziotti penitenziari manifestano a Bologna

7 Luglio 2009
Sovraffollamento delle carceri, turni gravosi, carenze di organico e tagli di risorse i problemi principali, che toccano anche l'istituto di Via Burla

Il prossimo 8 luglio i poliziotti penitenziari dell’Emilia Romagna, Toscana e Marche manifesteranno davanti  al carcere “La Dozza” di Bologna, nell’ambito di una iniziativa delle OO.SS. nazionali.

 

Il sovraffollamento, le condizioni di lavoro gravose con insostenibili turnazioni, riposi e ferie negati e mancati pagamenti di emolumenti, la forte carenza di organico, un piano carceri che è basato esclusivamente sulla costruzione di nuove strutture e senza un piano di automazione e di ammodernamento di strumenti di lavoro, questi sono solo alcuni problemi che coinvolgono tutti gli Istituti della penisola.

 

Questi ed altri problemi, invece, sono presenti nell’istituto parmense.

 

Mancano circa 200 operatori. Molte sono state le sollecitazioni fatte per attenuare questo problema; basterebbe l’invio del personale del GOM da parte dell’Amministrazione centrale, il quale è preposto alla vigilanza dei detenuti 41 bis ed il problema non sarebbe risolto, ma almeno alleviato.

 

“L’istituto di via Burla – spiega Donato Coltelli, della segreteria Fp Cgil Parma - ha un elevato sovraffollamento, se si considerano i reparti chiusi: oggi sono presenti poco più di 450 detenuti, entro la fine del 2009 saranno presenti poco meno di 700 detenuti, a causa dell’apertura di 5 reparti. La FP CGIL di Parma esprime la totale contrarietà a questa apertura, visti i dati del personale; il piano carceri, complessivamente, prevede 200 posti entro il giugno 2011, ciò significa che si toccherà quota 800; il numero di detenuti pre-indulto era pari a poco meno di 650”.

 

“Tutto ciò – aggiunge Coltelli -  ha forti ricadute sui carichi di lavoro. Numerosi sono gli ingressi e le dimissioni presso la sola Casa Circondariale: 184 ingressi e 183 dimissioni nei primi 5 mesi del 2009. Come FP Cgil abbiamo chiesto alla Direzione un impegno, affinché coinvolga le autorità competenti sulla questione udienze per “direttissima”; peraltro questo è un punto evidenziato anche dal Capo del Dipartimento”.

 

Gli istituti penitenziari di Parma, inoltre, ospitano detenuti di categorie diverse (41 bis – AS – Congiunti di collaboratori di giustizia – protetti etc) e questo ha una forte ricaduta sul lavoro di tutto il personale. “Oltre all’ammodernamento degli strumenti tecnologici – precisa Coltelli – i lavoratori chiedono il regolare pagamento degli emolumenti (questione prettamente nazionale) e il corretto computo dello straordinario”.


La FP CGIL ritiene che il connubio sovraffollamento e carenza di organico sia insostenibile e per questi motivi una delegazione della categoria di Parma parteciperà alla manifestazione dell’8 luglio a Bologna davanti al locale carcere “la Dozza”.

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