Democrazia, contratto, reddito, ambiente, occupazione: i tanti perchè della mobilitazione nazionale FIOM
Il prossimo giovedì 6 dicembre si svolgerà anche a Parma lo sciopero generale nazionale di otto ore dei lavoratori metalmeccanici proclamato dalla FIOM CGIL con manifestazione regionale a Bologna.
Si tratta, per la FIOM, di uno sciopero innanzitutto contro l’arroganza di Federmeccanica e Confindustria che in spregio alle regole contrattuali esistenti (accordo del 28 giugno 2011) stanno proseguendo una trattativa separata con FIM e UILM, sindacati minoritari, fondata sull’esclusione della FIOM CGIL, sindacato maggiormente rappresentativo nel settore e nei luoghi di lavoro.
Questa mobilitazione chiede innanzi tutto un contratto nazionale vero, senza deroghe e senza trucchi, contro le richieste della Federmeccanica, che aspira a non pagare più i primi tre giorni di malattia, ad aumentare l’orario di lavoro (attraverso l’obbligatorietà di straordinari e flessibilità) e non riconoscere più gli scatti di anzianità e gli automatismi contrattuali.
Mentre continuano chiusure e licenziamenti, le imprese metalmeccaniche vogliono utilizzare la crisi per cancellare i diritti e l’esistenza stessa del Contratto Nazionale attraverso una trattativa illegittima e clandestina.
La FIOM non ha intenzione di accettare un accordo separato che peggiora le condizioni salariali, di vita e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori. Quella del 6 dicembre prossimo sarà anche la prima risposta di massa del mondo del lavoro all’accordo separato sulla produttività (firmato da CISL e UIL), un testo che cancella il valore del contratto nazionale, prevede deroghe a leggi e contratti, disarticola la gestione contrattuale degli orari di lavoro e permette, oltre all’istallazione di telecamere per riprendere l’attività lavorativa, il demansionamento di lavoratrici e lavoratori, contraddicendo addirittura l’articolo 2103 del codice civile.
Per queste ragioni appare chiaro che la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici non è solo quella di una categoria impegnata in una complicata vertenza contrattuale, ma assume le caratteristiche, di fronte ad un Governo e ad un sistema delle imprese che stanno cancellando quarant’anni di lotte e di conquiste dei lavoratori, di una lotta per la democrazia e la libertà nei luoghi di lavoro e nella società.
Anche da Parma, dunque, dove anche in questi ultimi giorni si stanno svolgendo le assemblee nelle fabbriche, partiranno alle ore 7.00 del 6 dicembre, dal piazzale antistante la Camera del Lavoro in via Casati Confalonieri, 5/a, i pulmann per partecipare alla manifestazione regionale a Bologna, dove è previsto, alle ore 9.00, il concentramento dei lavoratori in piazza di Porta Saragozza e, alle ore 12.30, in piazza Ravegnana, il comizio di Bruno Papignani, segretario generale regionale FIOM CGIL Emilia-Romagna.