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5000 tra studenti, docenti, ricercatori scesi in piazza per salvare l'istruzione e la ricerca

17 Novembre 2010
Inattesa partecipazione per la protesta organizzata a Parma da FLC Cgil, UdU e Rete degli studenti medi nella "Giornata mondiale per il diritto allo studio"

FLC Cgil, UDU e Rete degli studenti di Parma esprimono grande soddisfazione per l’inattesa partecipazione di migliaia (circa 5 mila) tra studenti, insegnanti, ricercatori e personale non docente che nella mattinata odierna hanno attraversato le strade della città per manifestare, nella Giornata mondiale per il diritto allo studio, contro la cosiddetta riforma Gelmini e i tagli che stanno mettendo al collasso il nostro sistema di istruzione.

 

La riuscita della mobilitazione – che, va ricordato, ha contemplato anche uno sciopero di tutta la giornata per i dipendenti dell’Università e di un’ora per gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado – risulta tanto più significativa in quanto ha visto, caso unico per questo appuntamento a livello nazionale, studenti e docenti sfilare insieme per una causa comune.

 

Tra le ragioni alla base di quest’ultima iniziativa di protesta, si ricordano il taglio al fondo integrativo per il diritto allo studio e al fondo di finanziamento ordinario delle Università pubbliche; la richiesta di non applicazione dell’ultimo anno di tagli alla scuola pubblica previsti in finanziaria; il blocco del Contratto Collettivo della scuola, di cui si chiede il tempestivo rinnovo, oltre al riconoscimento delle mansioni svolte dai ricercatori, che ormai da tempo hanno scelto per protesta di non prestare tutte quelle attività didattiche finora svolte a titolo volontario e gratuito, senza le quali il nostro sistema universitario rischierebbe la paralisi.

 

Scuola Università, ricerca; studenti, maestri, professori e tutto il personale non docente della scuola e dell’Università hanno ribadito che la loro mobilitazione non si fermerà fino a quando non si registrerà un’inversione di rotta, non si darà finalmente via libera ad investimenti al posto dei tagli e non verranno ascoltate tutte le istanze del vasto mondo della conoscenza. All’insegna del motto “Il futuro è adesso… riconquistiamolo!”.

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