Futuro si, indietro no
Anche la Cgil di Parma non manchera’ all’appuntamento, a cui si sta da tempo preparando, con oltre mille assemblee nei luoghi di lavoro, gazebo informativi e, soprattutto, attraverso la consultazione straordinaria sull’accordo separato. Un referendum democratico, con cui si e’ inteso chiedere direttamente ai lavoratori cosa ne pensino della riforma del modello contrattuale sottoscritta da Governo, Confindustria, Cisl e Uil, senza il consenso del sindacato piu’ rappresentativo, la Cgil appunto.
E il risultato e’ stato inequivocabile: se a livello nazionale quasi 3,5 milioni di persone hanno partecipato alla consultazione bocciando sonoramente (con il 96% dei no) un documento sbagliato, nella nostra provincia, su un totale di 30.237 votanti, ben il 94,80% si e’ dichiarato contrario all’accordo. Un dato che risulta particolarmente significativo se si considera che tra tutti coloro che hanno espresso il proprio parere, l’84% (ovvero 25.532 votanti) e’ costituito da attivi, mentre si sono pronunciati 4.705 pensionati. Nell’ultima consultazione referendaria del 2007, quella sull’accordo relativo al welfare (accordo peraltro unitario), solo il 76% dei votanti era costituito da attivi. Tale elemento permette di evidenziare con maggiore nettezza l’interesse dei lavoratori nei riguardi di un accordo che decide, sopra le loro teste, di ridimensionare il valore del contratto nazionale impedendo il recupero del potere d’acquisto dei salari e limitando in alcuni casi anche il diritto di sciopero.