In Emilia-Romagna “sciopero a rovescio” dei muratori proclamato da Fillea, Filca, Feneal
Sono ormai più di trentamila i lavoratori edili che, in Emilia Romagna, hanno perso l'occupazione dal 2008 ad oggi. A questi si aggiungono le migliaia di lavoratrici e di lavoratori che, lungo tutta la filiera delle costruzioni, stanno utilizzando i vari ammortizzatori sociali.
La
situazione è drammatica e sta innescando una vera e propria bomba sociale ad
orologeria.
Il paradosso è rappresentato dal fatto che tanto ci sarebbe da fare nell'edilizia privata, ma anche e soprattutto nel pubblico. Bisognerebbe adeguare alla normativa antisismica gli edifici pubblici, a partire dalle scuole, bisognerebbe manutenere il patrimonio ed efficientarlo sotto il profilo energetico, andrebbero fatte serie ed importanti opere di conservazione del territorio.
Insomma il paradosso è che il lavoro ci sarebbe, anche per fare interventi urgenti, ma non è possibile metterlo in cantiere a causa del patto di stabilità che blocca in maniera cieca e stupida la possibilità di intervento degli Enti Locali.
Per queste ragioni, per rivendicare il diritto al lavoro, Fillea, Filca, Feneal Emilia-Romagna proclamano per il giorno 31 maggio 2013, in concomitanza con la giornata nazionale di mobilitazione dei lavoratori delle costruzioni, l'iniziativa "Sciopero a rovescio".
Lo "sciopero a rovescio" è uno strumento di lotta utilizzato negli anni ‘50, in cui i lavoratori disoccupati o cassintegrati simbolicamente occupano, lavorando, spazi pubblici rivendicando quel lavoro che ci sarebbe se ad esempio fosse possibile sbloccare il patto di stabilità. Non solo uno sciopero evocativo ma una protesta per dimostrare che: il lavoro c'e', o meglio ci sarebbe; i lavoratori ci sono e non chiedono assistenza ma di poter lavorare; anche i soldi ci sarebbero se si consentisse ai Comuni virtuosi di poter utilizzare le risorse accantonate.
I lavoratori edili disoccupati in questa giornata occuperanno uno spazio pubblico e lì eserciteranno il proprio diritto al lavoro. Lo faranno per rivendicare un diritto costituzionale e per dimostrare che il lavoro c'è e che non sono più disposti ad aspettarlo.
L’iniziativa
di mobilitazione, a cui parteciperanno anche le segreterie parmensi delle sigle
di categoria e una delegazione
territoriale di lavoratori delle costruzioni, prevede alle ore 8 il ritrovo
dei lavoratori che si occuperanno della sistemazione di una gradinata di un
edificio pubblico, la "casa delle Associazioni" sita a Casteldebole
nel Comune di Bologna, in via Galeazza; intorno alle ore 9.30 è previsto
l’arrivo delle delegazioni territoriali nel giardino antistante e l’intervento
dei segretari generali regionali.