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30 novembre, sciopero in Enìa

27 Novembre 2009
Protesta degli addetti di sportelli e call center

Il prossimo lunedì 30 novembre i lavoratori addetti agli sportelli e call center di Enìa saranno in sciopero per l’intera giornata. Diversi i motivi di dissenso verso la politica aziendale, accusata di considerare i lavoratori cui viene applicato il contratto elettrico e gas-acqua, non più come risorse bensì come merci da sfruttare.

 

In particolare si assiste sempre più di frequente al ricorso a lavoratori precari per attività che sono però ordinarie e strutturate e non per picchi di lavoro. La precarietà ha diversi gradi di sviluppo. I contratti di somministrazione in prossimità della scadenza non vengono rinnovati, con motivazioni poco credibili, e tuttavia ne subentrano di nuovi; ad alcuni lavoratori si propongono assunzioni a tempo determinato con aziende che forniscono servizi ad Enìa, un punto di arrivo certo poco apprezzabili, oltre che una forma di esternalizzazione al limite del divieto di interposizione di manodopera.

 

Altra forma di precarietà è riconducibile ai progetto di tirocinio, che fin dal primo giorno si trasformano in normali attività lavorative anziché connotarsi come percorsi di formazione, così come previsto dalle normative vigenti.

 

Inoltre, con il passaggio al nuovo sistema operativo si sono verificati molti disagi per i cittadini, che hanno visto aumentare notevolmente i tempi di attesa agli sportelli, hanno avuto difficoltà nel reperire adeguate informazioni e ricevuto bollette sempre più difficili da interpretare con cadenze sempre non regolari.

 

In sostanza i sindacati di categoria accusano Enìa di non riconoscere la validità degli accordi esistenti sugli inquadramenti del personale, oltre che di non rispettare le più elementari disposizioni dello Statuto dei lavoratori, come applicare il giusto inquadramento alla mansione svolta. La nuova politica aziendale è quella di non fare assunzioni, di non coprire il turn over, di considerare i lavoratori come soggetti da sfruttare. Il personale attualmente è sottodimensionato per potere offrire un servizio di qualità che questa città ha sempre avuto e che continua a meritarsi.

 

Per tutti questi motivi si è reso necessario lo sciopero dell’intera giornata per lunedì 30 novembre; i sindacati di categoria, tuttavia, rimangono disponibili ad un confronto con la direzione aziendale, pur non escludendo l’eventualità di ulteriori iniziative che coinvolgano tutti i lavoratori di Parma nel caso non si profilino risultati concreti.

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