“Abbiamo già dato”: FP CGIL, FLC CGIL, UIL PA, UIL FPL e UIL RUA contro la "spending review"
“La decisione di proclamare una giornata di sciopero generale dei
servizi pubblici per il prossimo 28
settembre è il naturale sbocco di un lungo percorso di mobilitazione che la
CGIL, la FLC CGIL e la FP CGIL hanno messo in campo, e a cui anche le sigle di
categoria della UIL hanno aderito, in opposizione alle scelte del Governo Monti
sul lavoro pubblico. Il decreto “spending review”, convertito in legge ad agosto,
è l’atto, forse nemmeno l’ultimo, di una serie di interventi di natura
finanziaria che, a cominciare dal precedente decreto “salva-Italia”, hanno
operato su di un'unica direttrice di marcia: il restringimento dei perimetri e
degli spazi pubblici quali pre-condizioni per la completa
liberalizzazione/privatizzazione delle attività pubbliche.
Tutto ciò aggravato, se mai fosse stato possibile, dall’ipocrita e a
tratti schizofrenico comportamento del Governo sul sistema delle relazioni con
le parti sociali: la gestione da parte dell’Esecutivo dell’accordo del 3 maggio
scorso sul lavoro pubblico è, alla luce di ciò che è successo dopo quella data,
la conferma di una precisa volontà di perseguire non un obiettivo di
razionalizzazione e miglioramento dell’azione pubblica, ma, al contrario, di
ridimensionamento e destrutturazione delle Pubbliche Amministrazioni, dei
servizi pubblici in generale.
La “spending review” del Governo, in assoluta coerenza con
l’impostazione dei provvedimenti precedenti, consegna a tutti noi, al Paese, ai
cittadini una riflessione che lo sciopero generale si incarica di contrastare:
l’idea che, lungi dal voler riformare, riorganizzare, migliorare l’azione
pubblica, gli interventi governativi perseguono la ridefinizione del sistema,
il ridisegno del welfare attraverso un nuovo rapporto fra cittadini e diritti,
fra bisogni e tutele, fra pubblico e privato.
La mobilitazione, lo sciopero del 28 settembre e le iniziative che seguiranno
rivendicano, quindi, un ripensamento radicale degli interventi assunti nei
provvedimenti “spending”, a cominciare dalle questioni legate ai livelli
occupazionali (precari/esuberi), e si incaricano di favorire una migliore
lettura, per la politica, per i cittadini, per i giovani e i pensionati, circa
la reale portata delle politiche del Governo sul lavoro pubblico: la
distruzione di un modello sociale che, pur con le difficoltà che nessuno
disconosce, ha fondato i suoi architravi sull’universalità delle prestazioni,
sull’inclusione e sulla tutela sociale, sul sistema dei diritti di
cittadinanza, sul lavoro.
Le proposte della CGIL sono note come altrettanto chiara è la
disponibilità ad aprire una stagione di confronto per una vera e funzionale
riorganizzazione della macchina pubblica complessivamente intesa: l’accordo del
3 maggio, i suoi principi, gli obiettivi che dichiarava di perseguire sono
tuttora validi.
Lo sciopero generale del 28 settembre è anche una occasione per
rilanciare un’idea di riorganizzazione e valorizzazione del lavoro pubblico in
risposta agli effetti devastanti della crisi in atto: rimettere al centro i
cittadini, i giovani, i pensionati, i precari e i disoccupati, i loro bisogni,
la loro maggiore richiesta di tutela e protezione sociale è la grande sfida che
lo sciopero si incarica di lanciare al Governo. Lanciarla insieme alle
categorie della UIL è il grande valore aggiunto di questa mobilitazione.
La manifestazione avrà luogo a Roma, in piazza Esedra, a partire dalle
ore 9.00. I pullman partiranno anche da Parma, con ritrovo alle ore 1.00 di
sabato 28 settembre, dal piazzale antistante la Camera del Lavoro in via Casati
Confalonieri, 5/a. È ancora possibile prenotare i posti chiamando lo 0521/297688
o inviando una mail a marzia_pisani@er.cgil.it.