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25 ottobre, la nostra manifestazione a San Giovanni

29 Ottobre 2014
Racconto di una piazza

Vi vogliamo raccontare la manifestazione di sabato scorso a Roma, le nostre impressioni e le nostre emozioni dal di dentro, al di là di quanto è stato detto e scritto. Ben 2 pullman sono stati prenotati dalla nostra categoria con le maggiori aziende del nostro territorio. Abbiamo viaggiato tutta la notte e già alla partenza abbiamo capito le dimensioni della manifestazione: una colonna infinita di pullman tutti in un’unica direzione e ogni autogrill intasato di corriere parcheggiate.

In Piazza San Giovanni eravamo tantissimi: abbiamo riempito la piazza ed alcuni di noi non sono nemmeno riusciti ad entrare. Parlano di un milione di persone ma forse eravamo anche di più.

Abbiamo sentito una mamma, precaria della scuola, che doveva spiegare alla figlia perché lei, quando una collega si ammala, la deve sostituire mentre lei non si può permettere di ammalarsi perché non ha diritto alla malattia.

Abbiamo sentito parlare di morti bianche e di persone che si sono suicidate per la mancanza di lavoro e per tutte loro abbiamo fatto un minuto di silenzio: avete presente quanto è assordante un minuto di silenzio assoluto, fatto da oltre un milione di persone?

Abbiamo sentito il dramma in cui versa la cultura italiana: i 180 lavoratori dell’Opera di Roma licenziati ci hanno regalato un "Nessun dorma" superbo (link: http://video.repubblica.it/dossier/articolo-18/cgil-in-piazza-licenziati-teatro-dell-opera-cantano-nessun-dorma/181394/180194). E questa non è forse cultura?

Abbiamo sentito i pensionati e gli studenti chiedere a gran voce di essere al loro fianco perché i nostri pensionati sono gli ammortizzatori sociali nostri e dei nostri giovani e perché gli studenti non debbano essere obbligati a fare i migranti ma tutti insieme, con chi non c’è più e chi non c’è ancora nel mondo del lavoro possiamo costruire insieme un futuro dignitoso per tutti.

Non abbiamo sentito interventi contro qualcuno o qualcosa ma solo proposte per far ripartire questo paese in modo sano, creando lavoro legato alla difesa del territorio, all’istruzione, tutelando ed estendendo i diritti a chi non li ha e non togliendoli a chi li ha perché, togliendoli, saremo tutti più poveri ed il lavoro di tutti sarà solo lavoro servile.

Questo è il racconto di una giornata che per tutti noi è stata intensa, ricca di emozioni, di incontri, di valori positivi ma anche lunga e faticosa. Una giornata colorata e di festa che ha misurato la forza nostra e di questa organizzazione che è al fianco dei lavoratori da più di cent’anni.

La RSU Flai impiegati e ricerca e sviluppo

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