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23 gennaio, scatta la protesta dei lavoratori delle Agenzie Fiscali

21 Gennaio 2020
FP CGIL e CISL FP scendono in piazza a difesa di un fisco giusto e del diritto dei lavoratori a fornire servizi adeguati ai cittadini e recuperare davvero l’evasione

Anche a Parma con FP CGIL e CISL FP i lavoratori delle Agenzie Fiscali scendono in piazza a difesa di un fisco giusto, del loro diritto a fornire servizi adeguati ai cittadini e recuperare davvero l’evasione fiscale. Per questo il 23 gennaio prossimo dalle ore 10.00 alle ore 12.00 si riuniranno in assemblee che si terranno contemporaneamente in ogni ufficio dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Inoltre, il prossimo 6 febbraio è prevista una manifestazione nazionale a Roma, presso la sede del Ministero dell’Economia e delle Finanze e nelle maggiori città italiane. I lavoratori delle Agenzie stanno operando con una carenza di personale che a stento consente di garantire i servizi essenziali e che non consente affatto di programmare ed attuare una seria azione di contrasto all’evasione fiscale. Inoltre, non percepiscono da oltre due anni il salario di produttività, nonostante tutti gli obiettivi fissati dalle Convenzioni con il Ministero dell’Economia siano stati puntualmente raggiunti.

A tutto questo si aggiunge il taglio continuo dei fondi per i lavoratori, un’organizzazione obsoleta e da ultimo, una situazione di  paralisi dovuta all’assenza di un interlocutore, in quanto la politica non è stata capace di nominare né i direttori dell’Agenzia – nomine di competenza governativa – né i comitati di gestione, la cui nomina spetta invece al solo Ministro dell’Economia. Sinora ogni iniziativa era stata rimandata con molto senso di responsabilità perché il Governo aveva promesso soluzioni a tali problemi tramite il Decreto Fiscale e la successiva Legge di Bilancio. 

Dopo il 10 dicembre, data fissata per un incontro con il Viceministro Misiani e successivamente dallo stesso cancellata, nessuna iniziativa governativa si è concretizzata. Nel frattempo, però il Governo nei propri annunci continua ad affermare che nel 2020 dalla lotta all’evasione fiscale arriverà un tesoretto di oltre 3 miliardi. Nella situazione attuale questa è un’utopia e i lavoratori del fisco non vogliono rendersi complici di un buco nel bilancio dello Stato che è attribuibile esclusivamente a coloro che non si stanno occupando di investire nella macchina fiscale e nei suoi lavoratori.

Per l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli la prima scadenza è ancor più ravvicinata: il 31 gennaio è prevista la Brexit, con un aumento dei traffici merci sull’Italia. Ad oggi l'Agenzia non ha il personale per fronteggiare una probabile emergenza né i soldi per il pagamento dei servizi istituzionali e delle indennità previste per legge.

I lavoratori dell'Agenzia delle Entrate e dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli difendono i propri salari ma, soprattutto, il proprio diritto/dovere di lavorare per lo Stato e per i cittadini in maniera concreta ed efficace, con un'organizzazione moderna e funzionale.

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