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20 dicembre, i giovani di Cgil e Udu offrono un 'aperitivo in sciopero'

16 Dicembre 2008
Via Mazzini, dalle ore 15

Un ‘aperitivo in sciopero’ e’ il titolo di un'iniziativa inedita che i giovani della CGIL di Parma e dell'UdU (Unione degli Universitari) provinciale propongono per il pomeriggio di sabato 20 dicembre in Via Mazzini (dalle ore 15).

Un pomeriggio per testimoniare la grande preoccupazione verso la prospettiva di un futuro migliore oggi più che mai messa in discussione. Oggi infatti il problema più grave e’ che soprattutto i giovani stanno pagando il prezzo di questa crisi perché sono precari e quindi i primi a perdere il lavoro in un momento di stagnazione economica. 

Domande e risposte...
Dove sono gli aiuti dello Stato per un precario che oggi perde il lavoro? ‘Forse non ne ho bisogno, posso sempre tornare dai genitori anche se ho scelto di andare a vivere da solo...’ 

Dove sono finiti gli investimenti per la scuola? ‘Forse la scuola non e’ più importante nel nostro Paese...e nemmeno progettare un paese all'avanguardia...’.

Gli investimenti nella formazione, nella riqualificazione, nella ricerca, nell'Universita’? ‘Beh...se ho studiato fino ad ora...e’ meglio cominciare a cercare lavoro in un altro Stato...’.

...E se decido di protestare in maniera pacifica? ‘Oggi devo stare attento, la liberta’ di espressione corre seri pericoli...’. 

E se chiedo più istruzione e meno tagli? ‘Sono di sinistra...’.

Se domando di investire sul sapere e non sull'ignoranza? ‘Sono un romantico figlio dei fiori pronto alla rottamazione...’.

E se immagino un paese diverso, fondato sulla legalita’, sulla meritocrazia, sull'uguaglianza? ‘Sono pure un sognatore...’.

Sulla scorta di queste riflessioni, i giovani di Cgil e UDU hanno deciso di farsi sentire il 20 dicembre, per rifiutare un'idea utilitaristica dello Stato e perché non ritengono giusto che siano proprio loro a dover pagare il prezzo più alto di questa crisi.

Il 20 dicembre, perché per molti giovani precari non sara’ un Natale sereno, perché non saranno in un negozio a fare gli ultimi regali ma hanno deciso di fermarsi, di alzare la testa, di essere presenti.

Uscire dalla crisi vorra’ dire costruire nuove regole, nuove responsabilita’, ricostruire un clima di legalita’ diffusa, investire sul sapere, esigere una proposta di progresso economico che si fondi sulla salvaguardia del pianeta e sulla dignita’ sia economica che di diritto.

Un aperitivo in sciopero?? ...dopo tutto questo cosa ci si poteva aspettare da un giovane precario....

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