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20 aprile, anche a Parma sciopero generale

18 Aprile 2012
Tutti i settori pubblici e privati fermi per l’intera giornata; nel commercio, turismo e servizi la protesta si allarga, aderisce anche Uiltucs

Giornata di mobilitazione domani, venerdì 20 aprile, per tutte le categorie della CGIL nella provincia di Parma contro la riforma del mercato del lavoro e i provvedimenti sulle liberalizzazioni del commercio, per rivendicare crescita, sviluppo e lavoro. Anche il nostro territorio sarà infatti interessato per l’intera giornata dallo sciopero generale di tutti i settori pubblici e privati che rientra nel primo pacchetto provinciale di 8 ore delle 16 complessive indette dalla CGIL nazionale.

 

Il sindacato contesta le scelte del governo Monti in materia di pensioni e aumento dell’imposizione fiscale sul lavoro e chiede di rimettere al centro i problemi veri del Paese: spostare il peso fiscale dai redditi da lavoro/pensione ai grandi patrimoni; rilanciare gli investimenti e l’innovazione; lottare in modo più incisivo contro la corruzione e l’illegalità.

 

I contenuti del Disegno di Legge definito ”Riforma del lavoro in una prospettiva di crescita” parlano sicuramente di riforma ma non di crescita. Sul tema della precarietà, sono stati fatti molti annunci ma le proposte del Ddl sono assolutamente insufficienti a dare garanzie soprattutto ai giovani.

 

Sul tema degli ammortizzatori, non c’è risposta ai lavoratori discontinui e alle migliaia di persone che a causa delle nuove norme, e dopo la riforma delle pensioni, rischiano di trovarsi senza lavoro, senza reddito e senza pensione.

 

Sull’articolo 18 le iniziative dei lavoratori e delle lavoratrici e della CGIL contro i contenuti della prima proposta di riforma del Mercato del Lavoro hanno portato ad un primo risultato importante ma non ancora sufficiente: la riconquista dello strumento del “reintegro” anche nel caso di licenziamenti economici ingiustificati.

 

Ora la mobilitazione continua: per presidiare l’iter parlamentare sul Ddl al fine di migliorarlo a partire da precarietà e ammortizzatori; per ridurre la pressione fiscale sul lavoro dipendente e i pensionati; per cambiare la politica economica del Governo in direzione della crescita e della creazione di nuovi posti di lavoro; per modificare la legge sulla liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali; per modificare le recenti misure in materia pensionistica.

 

Per tutte queste ragioni la Cgil di Parma sarà in piazza venerdì 20 aprile. Il ritrovo di lavoratori e pensionati è previsto per le ore 9.00 in piazzale Santa Croce, da dove partirà il corteo che si snoderà per il centro cittadino, passando davanti alla sede dell’Unione Parmense Industriali in strada al Ponte Caprazucca e fino a piazza Garibaldi, dove, dopo gli interventi di Patrizia Maestri, segretaria generale Cgil Parma e di alcuni delegati di aziende del territorio, si svolgerà il comizio conclusivo di Cesare Melloni, della segreteria regionale CGIL Emilia-Romagna.


***
SCIOPERO DEL 20 APRILE,

NEL COMMERCIO, TURISMO E SERVIZI SI ALLARGA IL FRONTE DELLA PROTESTA

 

Si allarga il fronte della protesta. Filcams Cgil e Uiltucs Uil chiamano i lavoratori del commercio, turismo e servizi a scioperare per l'intera giornata di venerdi 20 aprile contro la riforma del mercato del lavoro e i recenti provvedimenti sulle liberalizzazioni e riforma delle pensioni.

 

Sotto il profilo economico siamo ancora lontani da misure utili per la crescita e il rilancio. L'incalzante recessione sta facendo aumentare in maniera preoccupante la perdita di posti di lavoro anche nella nostra provincia. Il parziale arretramento del governo sulle proposte di modifica dell'art. 18 sono ancora oggetto di dibattito e di pericolose richieste da parte delle associazioni imprenditoriali.

 

Sul tema della precarietà il disegno di legge del governo non contiene alcuna riforma e non segna alcun avanzamento.

 

Sul tema degli ammortizzatori sociali non c'è stata la volontà di estenderli in maniera universale e c'è un taglio pesante su Cigs e Mobilità.

 

Il provvedimento di dicembre sulle liberalizzazioni degli orari commerciali ha reso insostenibili le condizioni di lavoro; senza interventi a sostegno dei redditi i consumi non accennano ad aumentare e si registrano invece ulteriori effetti negativi, ovvero la chiusura di numerose piccole aziende e maggiore precarietà per i lavoratori del commercio.

 

A tutto ciò si aggiunga che il provvedimento sulle pensioni ha portato un allungamento pesantissimo dell'età pensionabile, incompatibile con molte mansioni dei servizi.

 

Per tutti questi motivi le segreterie provinciali di Filcams Cgil e Uiltucs Uil sono impegnate in tutte le iniziative di assemblee e mobilitazione per chiedere la modifica di provvedimenti che non tutelano il lavoro e la crescita.

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