Anche una delegazione della Cgil di Parma a Milano
Come nel 2010, anche quest’anno, il 2 giugno, in occasione della festa della Repubblica, si svolgerà a Milano una grande manifestazione per ricordare e riaffermare il legame indissolubile tra Costituzione e valori repubblicani, che hanno le loro comuni radici nella Resistenza quale moto popolare di donne e di uomini che ha liberato il Paese dall’occupazione tedesca, dalla dittatura fascista e riunificato l’Italia.
Del comitato promotore dell’iniziativa, insieme ad innumerevoli associazioni partigiane, culturali e di volontariato sociale, fa parte anche la Cgil, che ritiene che i recenti e sempre più incalzanti tentativi di modificare la nostra carta costituzionale rappresentino il grimaldello per scardinare anche il sistema dei diritti del lavoro e delle tutele sociali.
La Costituzione è alla base della nostra libertà e del nostro vivere civile. In essa sono scolpiti i pilastri della nostra democrazia: i diritti umani e sociali, la partecipazione della cittadinanza alla vita sociale e politica; la passione egualitaria verso i diritti di cittadinanza, riconosciuti a tutti, a partire dal diritto al lavoro e alla formazione, eliminando gli impedimenti e gli ostacoli e creando le condizioni al suo esercizio effettivo; l’autonomia e la separazione dei poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario), compreso quello dell’informazione; e la loro indipendenza, la loro laicità e l’equilibrio tra di essi. Oggi questi pilastri e questi principi sono a rischio. E dunque la stessa democrazia può entrare in crisi e correre rischi di svuotamento e di involuzione.
Gli attacchi del Governo e della sua maggioranza parlamentare alla Costituzione e alle Istituzioni di garanzia finiscono per delegittimare le regole fondamentali su cui si basa la civile convivenza e sulle quali si può costruire, per i giovani, una vita serena e dignitosa ed una speranza per il futuro. Non è più possibile tollerare gli insulti alla Corte Costituzionale ed alla Magistratura, le surrettizie proposte di modifica all’articolo 1 della Costituzione, così come i tentativi tardivi del Governo di artificiose modifiche di legge sui temi posti all’attenzione della popolazione dai prossimi referendum su acqua, nucleare e legittimo impedimento; questi escamotage legislativi tendono esclusivamente a vanificare il diritto al voto delle elettrici e degli elettori, minando il ruolo di uno dei più significativi presidi democratici a disposizione dei cittadini.