Sciopero nazionale del commercio con manifestazione a Roma
La Filcams Cgil ha indetto per il prossimo 15 novembre una giornata di sciopero dei lavoratori del commercio privato, con manifestazione nazionale a Roma che si concludera’ a Piazza Farnese con l’intervento del segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani.
La lunga e difficile vertenza per il rinnovo del contratto nazionale si e’ conclusa il 18 luglio scorso con la firma di un accordo tra Cisl, Uil, Confcommercio e Confesercenti.
La Filcams Cgil non ha firmato quell’ipotesi di accordo in quanto contiene norme peggiorative per i diritti dei lavoratori, in particolare per gli apprendisti, ai quali non verranno piu’ riconosciute le ore dei permessi individuali (72 ore annue); e’ stato inoltre introdotto l’obbligo del lavoro domenicale senza salvaguardare il confronto aziendale e si riconsegna così l’organizzazione del lavoro nelle mani delle aziende, in un settore gia’ sofferente per l’estrema flessibilita’ degli orari dove a pagare il prezzo piu’ alto saranno in maggioranza le donne.
Altro punto critico riguarda l’introduzione di ampie deroghe all’obbligo delle 11 ore di riposo giornaliero. E’ inoltre di estrema gravita’ il fatto che le controparti ìe le altre OO.SS. abbiano rifiutato la richiesta della Filcams Cgil di sospendere le trattative per consultare lavoratori e iscritti su soluzioni che sono in netto contrasto con le richieste avanzate unitariamente con la piattaforma di rinnovo. Si tratta tra l’altro della violazione delle elementari regole di democrazia sindacale e di leale conduzione delle trattative.
La Filcams Cgil da subito ha richiesto la riapertura del confronto con le controparti per trovare una soluzione dignitosa per i lavoratori e ha chiesto con forza che su quell’accordo si procedesse alla consultazione democratica dei lavoratori, ai quali ad oggi non e’ stato concesso di esprimere un parere sul contratto che viene loro applicato. La Filcams sta contrastando azienda per azienda le norme ritenute illegittime e non applicabili ai propri iscritti, ma e’ necessario che la protesta dei lavoratori del settore, che sono sempre piu’ numerosi, si renda visibile a livello nazionale, per rivendicare un contratto piu’ equo e modalita’ di consultazione democratica oggi negate.