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15 giugno, sciopero lavoratori Tas (ex Data system)

14 Giugno 2011
4 ore di mobilitazione per chiedere garanzie su prospettive occupazionali, riconoscimento del CCNL e diritti sindacali

Dopo il deludente incontro con la direzione aziendale del 6 giugno scorso, i lavoratori del gruppo TAS (che a Parma comprende la ex Data System) hanno deciso in assemblea di indire lo stato di agitazione e proclamare 4 ore di sciopero per la giornata di domani, 15 giugno, dalle ore 14 alle 18, con presidi davanti alle sedi di Parma, Roma e Bologna.

 

“Si tratta – spiega Davide Fellini, segretario della Fiom Cgil di Parma - di una prima iniziativa intesa dal coordinamento RSU del gruppo TAS, dai lavoratori e dalla Fiom Cgil di Parma, Roma e Bologna, come l’inizio di un percorso di mobilitazione finalizzato alla difesa dei diritti garantiti dal contratto nazionale 2008 e ad ottenere un cambiamento significativo nelle relazioni sindacali che consenta di affrontare in maniera condivisa il futuro dell’azienda”.

 

Il gruppo Tas, specializzato in soluzioni software per la monetica, pagamenti e mercati finanziari per banche, pubblica amministrazione ed aziende di altri settori, conta a Parma (presso la ex Data system) circa 100 dipendenti a cui si applica il contratto dei metalmeccanici. “L’incontro del 6 giugno scorso, a cui hanno partecipato rappresentanti della Fiom Cgil (unico sindacato di categoria presente ai tavoli di trattativa) – aggiunge Fellini -, sarebbe dovuto servire a fare il punto su situazione e prospettive aziendali, a condividere un percorso di gestione della crisi aziendale, al termine del contratto di solidarietà in scadenza per settembre, e definire la contrattazione da applicare in azienda dopo gli accordi separati, nonché il mantenimento di tutti i diritti sindacali”.

 

Rispetto a tali richieste, ha suscitato sorpresa e disappunto, nei sindacati e nei lavoratori, il rifiuto senza appello, confermato anche in recenti comunicazioni aziendali ai dipendenti, a sottoscrivere un impegno in tal senso da parte della dirigenza e la mancanza di volontà ad avviare un reale confronto con la controparte sindacale.

 

“Il sindacato e i lavoratori– conclude Fellini - non escludono, qualora non si riscontri un cambio di linea nella gestione delle relazioni sindacali e un ripensamento rispetto alle posizioni assunte, una intensificazione delle iniziative di lotta per il prossimo futuro”.

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