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13 novembre, i lavoratori di Banca Monte Parma scendono in piazza

9 Novembre 2010
Le Rappresentanze Sindacali aziendali FABI, FIBA CISL, FISAC CGIL e UILCA di Banca Monte Parma hanno indetto una mobilitazione per chiedere garanzie sul futuro dell'istituto di credito e sulla tenuta occupazionale

Mentre i Lavoratori di Banca Monte aprivano la filiale ogni mattina e la chiudevano a tarda ora e garantivano con il loro impegno lavorativo, con la loro professionalità e con la loro competenza il servizio alla clientela ed all’utenza cittadina, “qualcuno” creava le condizioni finanziarie che hanno portato alla fine dell'autonomia della Banca, con la vendita di Banca Monte Parma a Intesa Sanpaolo.

 

Oggi quegli stessi lavoratori, che rischiano di pagare in prima persona questi gravi errori, hanno deciso di far sentire la propria voce, per dire che non ci stanno. Per questo le Rappresentanze Sindacali Aziendali FABI, FIBA CISL, FISAC CGIL e UILCA di Banca Monte Parma hanno indetto per il prossimo sabato, 13 novembre, dalle ore 10.00, presso la Sede Centrale in P.le Cesare Battisti, angolo Via Cavour, una manifestazione di tutti i lavoratori dell’istituto di credito.

 

L’iniziativa di protesta ha l’obiettivo di dare forza alle richieste dei lavoratori, che rivendicano le giuste garanzie a tutela del posto di lavoro e risposte formali, chiare ed esigibili sul futuro che li attende.

 

“A Banca Monte intervento invasivo”, queste sono le parole pronunciate dal Direttore Generale Vicario di Intesa Sanpaolo, Morelli, pubblicate sulla Gazzetta di Parma. Ma cosa pensano veramente le istituzioni, ora che la banca della città viene venduta? E quali garanzie hanno richiesto per il personale dell’istituto di credito? Di fronte a tali incertezze, i lavoratori non possono che manifestare per chiedere assicurazioni a difesa dell’occupazione e la stabilizzazione dei lavoratori precari; per poter continuare a lavorare nel territorio e mettere la loro professionalità al servizio delle famiglie e delle imprese locali; per fare in modo che Banca Monte possa mantenere la propria struttura a Parma per poter svolgere la sua indispensabile funzione di sostegno all’economia del territorio.

 

Tutte le istituzioni e le forze politiche sono invitate a sostenere le richieste dei lavoratori di Banca Monte Parma, i quali annunciano che se la proprietà non avvierà immediatamente il tavolo di trattativa con le organizzazioni sindacali per formalizzare le necessarie tutele per i lavoratori, verranno proclamate due giornate di sciopero per lunedì 29 novembre e  venerdì 3 dicembre.

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