11 dicembre, "La crisi messa in piazza"

La Cgil di Parma aderisce alla mobilitazione regionale per mantenere alta l'attenzione sui devastanti effetti sociali della crisi e sull'urgenza di nuove e più incisive azioni del Governo

Nell’ambito della mobilitazione regionale, contro la crisi e i licenziamenti, per l’estensione degli ammortizzatori sociali, contro l’accordo separato sui contratti e per la democrazia sindacale, decisa dal Comitato Direttivo Cgil Emilia-Romagna per la giornata dell’11 dicembre con articolazione nei diversi territori provinciali, la Cgil di Parma organizza un incontro pubblico sul tema “La crisi messa in piazza”.

L’iniziativa, che si terrà nel Salone “Bruno Trentin” della Camera del Lavoro in Via Casati Confalonieri, 5/A, a partire dalle ore 9.30, mira a dare continuità e forza alla mobilitazione sindacale sviluppata in questi mesi e culminata nella manifestazione nazionale a Roma del 14 novembre scorso e rappresenta la volontà di seguitare a mantenere l’attenzione puntata sugli effetti sociali della crisi. Un’attenzione non filtrata o camuffata dai media, che spesso trascurano di evidenziare come, ad esempio, le ore non lavorate continuino ad aumentare, contraddicendo i facili trionfalismi sull’imminente uscita dalla crisi.

Anche la Cgil di Parma continua, dunque, nella giornata dello sciopero generale proclamato da FP e FLC (pubblico impiego, scuola, Università e ricerca), a chiedere al Governo una seria politica economica, industriale, fiscale e di sviluppo per il Paese, per contrastare povertà e disuguaglianze sociali, per aumentare il potere d’acquisto di salari e pensioni.

Dopo l’introduzione del segretario generale della Cgil di Parma, Paolo Bertoletti, l’incontro, aperto alla cittadinanza, vedrà gli interventi di delegati sindacali di aziende in crisi. Parteciperà ai lavori Alessandro Arrighetti, docente di Economia dei Settori Produttivi dell’Università di Parma; concluderà Paolo Lanna, segretario Cgil Emilia-Romagna. Saranno presenti rappresentati delle istituzioni e dei partiti.